La chiesa - Parrocchia Sant'Antonio a Trebbia

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I SIMBOLI SULLE VOLTE

MITRA


E' un segno abbaziale, come il pastorale.
S. Antonio era infatti Abate, cioè padre e guida di altri monaci

PASTORALE


E' un segno abbaziale come la mitra.
S. Antonio era infatti Abate, cioè padre e guida di altri monaci

LIBRO APERTO


O è un richiamo alla "Regola" di S. Antonio per i monaci oppure viene richiamata la pagina del Vangelo che decise la vocazione del giovane ventenne Antonio:
"Vai, vedi quello che possiedi … poi vieni e seguirmi".

CAMPANELLO

Richiama l'immagine del campanello al collo dei maialini allevati dai frati.

TAU

E' un antichissimo segno sacro, simbolo di vita, in forma di croce; la traversa superiore indicava la forza del sole, il braccio verticale indicava la pioggia fertile che scende dalle sfere celesti
E' un segno biblico di vita e di salvezza
La T è antichissimo segno sacro, simbolo del centro del mondo, ultima lettera dell'alfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino: ai bastoni dei monaci venne data questa forma.
E' il segno distintivo di S. Antonio abate per la forma del suo bastone.

CORVO


Ricorda il corvo biblico che porta "pane e carne" al profeta Elia ritiratosi nel deserto.Ricorda pure S. Antonio "nutrito" dal Signore durante la sua permanenza nel deserto.

FUOCO

La sua fama di guaritore dell'"herpes zoster", che perciò è detto "fuoco di sant'Antonio", fece accorrere i malati al villaggio francese, che da lui prese il nome di Saint-Antoíne de Viennois, dove erano giunte le sue reliquie, e dove si costruì un ospedale, retto da una confraternita di religiosi che sarebbero divenuti l'Ordine Ospedaliero degli Antoniani, che prese come insegna la T, la "tau", che è tradizionale attributo del santo.
È il segno della malattia che veniva curata nell'ospedale di S. Antonio, ed è anche il segno della benedizione che ancora oggi viene data per essere liberati.
Una simpatica leggenda dice che si recò all'inferno per rubare il fuoco al diavolo, e che mentre lui lo distraeva, il suo maialino corse dentro l'inferno, rubò un tizzone, e lo portò fuori per donarlo agli uomini.
Poiché guarisce dal fuoco dell'"herpes", è patrono dei pompieri: è invocato contro le fiamme dell'inferno e gli incendi, e contro ogni tipo di contagio e in particolare contro tutte le malattie della pelle quali rogna, prurito, scabbia, scorbuto, lebbra, sifilide e malattie veneree, e anche i semplici foruncoli e le varici.

MAIALE

Ricordano che i frati Ospedalieri di S. Antonio allevavano i maialini. Questi potevano girare liberamente per le vie, nutriti e rispettati da tutti, perché erano riconoscibili dal campanello che portavano al collo. Per questa attività dei Frati Antoniani e per il loro abito con lo stemma del TAU, S. Antonio viene rappresentato con il bastone a forma di TAU con in cima un campanello e con un maialino ai piedi.
Sant'Antonio tuttavia è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.
La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani (frati Ospedalieri di S. Antonio) aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all'interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant'Antonio. I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.
Una simpatica leggenda dice che si recò all'inferno per rubare il fuoco al diavolo, e che mentre lui lo distraeva, il suo maialino corse dentro l'inferno, rubò un tizzone, e lo portò fuori per donarlo agli uomini.

Per il tramite del maiale, non solo il campanello è entrato nell'iconografia del santo, detto anche "sant'Antonio dal campanello", ma anche il santo è divenuto protettore dei porci e dei loro guardiani, nonché degli animali domestici e in particolare di quelli delle stalle, nonché patrono di molti mestieri che avevano a che fare col maiale e la lavorazione del suo corpo.

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