La statua
16/11/2012 Presentazione della statua di Sant'Antonio Abate restaurata
La statua
Conservata in chiesa, la statua del santo misura cm 185 di altezza, cm 50 di larghezza e cm 40 di profondità; è stata ricavata da un unico massello di legno di pioppo, successivamente scavato nel retro.
L'opera rappresenta Sant'Antonio in sembianze senili, con lunga barba dalle scriminature ben definite; è in posizione erettae frontale, con il peso poggiante sulla gamba destra, leggermente piegata.
La figura veste gli abiti monastici: una cappa blu scuro, con cappuccio ripiegato, cade sulla veste marrone.
Nella mano destra tiene un bastone con l'estremita superiore a forma di Tau, da cui pende il campanello; nella mano sinistra reca un libro chiuso dalla copertina blu. Questi elementi sono attributi iconografici del santo.
E' possibile che la scultura risalga alla seconda metà del secolo XIV, quando la chiesa fu ricostruita con la struttura architettonica che ancora la caratterizza; non scolpita sul tergo, verosimilmente la statua fu eseguita per essere collocata stabilmente in una nicchia. Considerato che nel secolo XV si consolida la concezione del "tutto tondo", la scultura sarebbe antecedente a quell'epoca.
Le forme allungate, particolarmente visibili nella mano che regge il libro, indicano che l'opera era concepita per essere vista dal basso. I volumi ben definiti, lo sguardo del santo ieratico e fisso sono caratteristiche della statuaria del secolo XIV.
Lo stato di conservazione e l'intervento di restauro
Prima dell'intervento, la statua presentava un notevole inscurimento della policromia, dovuto allo spesso strato di vernice ossidata, mista a nerofumo, che ne ricopriva l'intera superficie. Sotto di essa sono state individuate, tramite saggi di pulitura, starti di ridipinture eseguite in modo selettivo, che snaturavano i colori originari; le parti che presentavano più riprese erano l'incarnato (viso, mani), che riportava due interventi di ridipintura, e il libro recato dal santo, che riportava tre riprese pittoriche.
La fase di pulitura ha evidenziato particolari interessanti: la barba dorata a foglia d'oro su bolo, l'argentatura dei capelli e il Tau sulla veste del santo.
La doratura si presentava in buone condizioni, probabilmente perchè protetta dall'umidità dallo spesso strato di gesso che la ricopriva. Diversa, invece, era la situazione dell'argentatura dei capelli, che appariva fortemente ossidata ed inscurita. Nella zona della barba si è optato di sopperire alla caduta di foglia d'ora con colori ad acquerello, a rigatino, con tre colori puri; si è proceduto poi all'applicazione di tratti di oro in vernice. Alla caduta di argentatura dei capelli, invece, si è posto rimedio con velatura grigia e tratti d'argento in vernice.
Lo strato di gesso era tanto spesso, soprattutto negli incavi, da rendere l'intaglio della scultura meno definito, aumentando il volume degli spessori e modificando la fisionomia del volto. Lo strato di gesso era particolarmente visibile nella barba: prima del restauro appariva compatta, ora è possibile coglierne l'andamento mosso.
Anche le pieghe verticali della mantella e della veste, nella parte inferiore dell'opera, non erano ben definite; quasi non si notava il ginocchio destro del santo, leggermente piegato, la cui forma ora traspare dalla veste. Si è proceduto alla rimozione della gessatura e alla stuccatura. Le piccole lacune della pellicola pittorica sono state risarcite con velature di colore; le lacune medio-grandi, sono state completate con la tecnica del rigatino (sovrapposizione e giustapposizione di linee di differenti colori, visibili a distanza ravvicinata), realizzata seguendo l'andamento del "ductus" della pennellata e dell'intaglio.
A completamento dell'intervento di restauro, sulla scultura è stato applicato per nebulizzazione uno strato di vernice per proteggere i ritocchi pittorici e uniformare i toni.
Il supporto ligneo
L'opera è stata ricavata da un unico massello di legno di pioppo; nella scultura non sono presenti elementi che si innestano nel corpo centrale (le braccia sono state ricavate direttamente dal monoblocco).
Prima del restauro, nella scultura erano presenti tre aggiunte lignee: al naso, alla parte esterna della manica destra e al bordo della cappa ricadente sul braccio sinistro. Nei primi due casi si tratta di sostituzioni dettate dal danneggiamento delle parti originali; il sottile listello ligneo aggiunto alla cappa ricadente sul braccio sinistro conferiva un andamento più morbido.
I restauri sono sttai realizzati da:
Davide Parazzi - LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO DELLE OPERE D'ARTE - studi e ricerche tecniche, con la collaborazione di Chiara Rossi