Abolizione conventi e nuovo comune - Parrocchia Sant'Antonio a Trebbia

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Abolizione conventi e nuovo comune

Storia > Il periodo napoleonico
1805
9/6/1805 Napoleone decreta la soppressione del convento di Sant'Antonio e tutte le strutture (Ospedale, Chiostro e Convento, esclusa la chiesa) sono incamerate dal Demanio Nazionale.

1807
27/4/1807 Frate Angelo Maria da Piacenza, Guardiano dei Frati Minori del convento di Santa Maria di Campagna, benedice solennemente le stazioni della Via Crucis nella Chiesa Parrocchiale.

1809
20/9/1809 – Con il decreto imperiale del 20 settembre 1809 l’estensione del comune di Piacenza viene ridotta: il territorio sottratto alla città va a costituire i due comuni di San Lazzaro e di Sant’Antonio a Trebbia, mentre una piccola parte è riunita al comune di Roncaglia, che prenderà il nome di Mortizza. Il decreto entra in vigore dal 1 gennaio 1810 e il primo sindaco che compare nei documenti è Nicola Bianchi.

1811
Il Demanio vende all’Avv. Giancarlo Concari, giudice di pace del Comune di S. Antonio, tutti i beni requisiti al convento. Alla Parrocchia resta solamente la chiesa.

1815
I Francescani lasciano S. Antonio e la parrocchia fu amministrata da Rettori del clero secolare fino al 1839, poi per rinuncia dei Religiosi, legittimamente investiti, vennero nominati degli ecclesiastici del clero secolare.
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