Il passaggio di San Rocco - Parrocchia Sant'Antonio a Trebbia

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Il passaggio di San Rocco

Storia > Casa di Rocco e il passaggio del Santo
1322
Il passaggio di San Rocco
In un manoscritto della fine del Seicento, tuttora inedito, intitolato Leggenda di San Gottardo nobile piacentino di casa de signori Pallastrelli di Piacenza compagno di San Rocco del 1322 proveniente dall’archivio della famiglia Pallastrelli, ora all’Archivio di Stato di Piacenza, è riportata la notizia del passaggio di San Rocco attraverso il borgo di Sant’Antonio nel 1322.
L’autore, per ora anonimo, racconta che San Rocco, malato di peste e aiutandosi con un bastone per camminare, lasciato l’ospedale di Santa Maria di Betlemme presso la chiesa di Sant’Anna a Piacenza, volesse tornare a Montpellier da dove era partito come pellegrino. Uscito, quindi, da Piacenza attraverso la porta di Strada Levata – l’attuale via Taverna – che si trovava sulla Romea – ora via Emilia Pavese – che costituiva la principale via verso il Piemonte e poi la Francia, arrivò a Sant’Antonio, che allora era sostanzialmente costituito da un gruppo di case che si sviluppavano intorno al convento degli Agostiniani. Rocco, nonostante fosse molto provato dalla malattia e passasse davanti alla chiesa di Sant’Antonio Abate, non volle entrare nell’ospedale annesso a questa chiesa per non disturbare con i suoi lamenti chi vi era ricoverato. Vedendo che poco più avanti, proprio vicino al ponte sul Trebbia, c’era un’altra piccola chiesa detta di San Giacomo, entrò e si riposò, per poi ripartire il giorno dopo alla volta di Sarmato, dove si sarebbe rifugiato in una grotta vicino al castello di Gottardo Pallastrelli e sarebbe stato nutrito da uno dei suoi cani, che spesso è raffigurato ai suoi piedi o nell’atto di porgergli un pane.
Per questo motivo, presso la gente del borgo, il luogo dove sorgeva la chiesa cominciò dal 1322 ad essere chiamato Casa di Rocco, in memoria del santo. L’autore del manoscritto, però, mette in dubbio questa interpretazione perché il nome della località è già attestato in un atto notarile del 1248 in cui la chiesa di San Giacomo viene chiamata Casa di Rocco forse per un precedente proprietario o per le molte schegge di sasso, o rocce, con le quali era costruito l’edificio o anche per una profezia, che avrebbe annunciato il futuro passaggio del santo guaritore.
Anche Pietro Maria Campi nella sua Historia Ecclesiastica di Piacenza della metà del Seicento ricorda l’episodio e precisa che fra i contemporanei ebbe da subito vastissima eco. Secondo lo storico piacentino il toponimo case di Rocco andrebbe interpretato come Casa di pane, secondo un’influenza ebraica, che richiamerebbe anche le Sacre Scritture.
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